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La Dinamica dei segni

A cura di Giorgio Bonomi

Le opere di Sergio Cavallerin in mostra

Catalogo

Il volume

Edito dalla casa editrice Rubbettino Editore.
197x210 mm, 96 pagine, € 19,00

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Yellow Submarine

Nuova installazione di Sergio Cavallerin in occasione del 50° anniversario dell'uscita italiana del film animato.

Emerso letteralmente come da spazi extrasensoriali, trionfa al centro della mostra The Beatles Yellow Submarine, un’installazione mimetica evocata dal glorioso film di animazione del 1969, carica di rimpianto e nostalgia. Nell’allegro sottomarino dei quattro geniali ragazzi di Liverpool erano trasportati ottimismo, speranza, gioiosità ed esso navigava fiducioso nei mari della terra ancora ricchi di vita e di meraviglie. Vorrebbero mai farlo ancora scivolare nelle acque opacizzate dai rifiuti, dalla plastica, dai terribili riflessi di morte?

Giusi Checcaglini

Critico cinematografico

La Mostra

Dove

Rocca Flea, museo civico di Gualdo Tadino

Quando

Dal 7 al 29 settembre 2019

Vernissage

7 settembre ore 18:00,
Rocca Flea, museo civico di Gualdo Tadino

Le opere

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Dicono di lui

Cavallerin infrange la repulsione della figura tipica del minimalismo, ma ne conserva l'aura di ricerca trascendente. Rompe la linearità delle strisce a fumetti per un caos entropico che cerca il suo equilibrio esistenziale nello sforzo intellettuale dello spettatore.[...] Come ogni favola, i quadri di Sergio Cavallerin hanno una morale implicita, che tocca allo spettatore rintracciare dentro se stesso. Sempre in bilico tra realtà e metafisica, tra sogno e quotidiano, l'arte di Sergio Cavallerin è un piccolo nuovo classico, in linea con la tradizione figurativa, icasticamente ontologica e trascendentale, di monito al futuro ammonendo il presente.

Luca Beatrice

Critico e curatore d'arte

Sergio Cavallerin ha un’energia che nasce dal pozzo in cui tutti i colori vivono mescolati, lui quando l’estro l’attraversa li mescola ulteriormente, cercando la gioia di un arcobaleno che possa sorprenderlo, consapevole del fatto che la purezza vive solo se si ritrova lo sguardo del bambino che siamo stati, la tavolozza da cui sono nate le immagini che hanno scolpito la nostra anima.

Vincenzo Mollica

Giornalista e scrittore

Orbene si potrebbe anche dire che Cavallerin ben rappresenta quella che, parecchi anni or sono, fu definita la "folla solitaria" - oggi assai accresciuta sia nel suo essere "folla" (mondializzata e globalizzata) sia nella sua solitudine - dato che la ripetizione non è di ciò che è eguale bensì differente e che nella moltitudine l'isolamento è maggiore: così queste opere, sicuramente di grande gradevolezza e tali da indurre al sorriso chi le osserva, non possono, subito dopo, non indurre a riflessioni serie e profonde, su sé e sugli altri, sul mondo e sulla vita che, per quanto bella possa essere (e lo è), ha in sé sempre la "tragedia" del limite e della fine, nei cui confronti non si può fare nulla se non avere un sentimento di serena accettazione. Ecco: l'arte di Cavallerin anche in questo può esserci di grande aiuto.

Giorgio Bonomi

Critico e curatore d'arte

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